Itinerario Trekking - "Sentiero della Pineta"

ITINERARIO "SENTIERO DELLA PINETA"

Coldorso - Pineta - Bellisio Alto - Coldorso



Coldorso è una località del comune di Serra Sant’Abbondio.

Si raggiunge dalla strada provinciale n. 42 che collega la provincia di Ancona a Cagli, nei pressi della frazione Poggetto.

Bellisio Alto è una frazione del comune di Pergola. Ci si arriva da Bellisio Solfare deviando dalla provinciale che collega Pergola alla provincia di Ancona o dalla località Canneto sulla SP 424 per Cagli.

Quota minima all’inizio percorso al bivio per Coldorso: 372 m.s.l.m.
Quota massima, sul monte di Bellisio Alto: 659 m/slm
Lunghezza totale: 9,12 chilometri circa, compresi 2 chilometri percorribili in auto.

Percorso circolare da trekking. Non è percorribile a cavallo o mountain bike poiché in alcuni tratti - intorno al monte di Bellisio Alto - si presentano troppe difficoltà dovute alla fitta vegetazione o al notevole dislivello.

 

 

IL PERCORSO

Questo sentiero, collega Coldorso a Bellisio Alto utilizzando vecchie mulattiere ormai abbandonate da tempo. L’itinerario percorre una zona collinare che offre in tutte le stagioni dei contrasti cromatici particolarmente suggestivi: la quiete e il candore dei campi e dei boschi innevati d’inverno lasciano spazio a spettacolari fiorite nei mesi caldi, quando il colore giallo esplode in tutte le sue sfumature, da quello tenue del grano maturo a quello più intenso delle ginestre e dei girasoli, per poi trasformarsi nell’ocra e nel ruggine delle foglie autunnali.

Si parte dall’incrocio (0,00-372) che da Poggetto porta a Coldorso (0,30-438), dove è situato il cartello esplicativo di tutto l’itinerario; è consigliabile comunque seguire attentamente la descrizione del percorso poiché lungo di esso mancano le segnalazioni. Chi vuole abbreviare di qualche minuto il tragitto può arrivare in auto fino all’area di sosta di Coldorso (1,00-529), dove è situata una grande croce di ferro e da cui si gode un bel panorama del paese di Serra S. Abbondio e dei monti Catria, Cilio e Strega.

Si prosegue sulla strada a destra costeggiando la folta pineta di circa due ettari, dalla quale l’itinerario prende il nome. Al termine della pineta (1,40-540) si continua sulla stradina in discesa tra i campi coltivati. La deviazione a sn. (1,90-506) conduce alla chiesa della Madonna del Vado, piccolo santuario posto tra Montajate e Bellisio Alto.

Dopo una breve salita (2,30-559) si incrocia il sentiero da cui torneremo dopo aver “chiuso” il giro intorno al monte che ci troviamo di fronte. Proseguiamo sulla nostra dx., e, sul crinale ci immettiamo a sn. (2,40-551) lungo un sentiero in leggera discesa, ormai invaso dalla vegetazione: predominanti sono le ginestre e gli scotani. Questo tratto ombreggiato, evidente vecchia carrareccia abbandonata ormai da tempo, si apre poi nella valletta del Bifolco (3,20-555), incrociando un’altra vecchia strada usata durante il secondo conflitto mondiale per evitare quella principale, che congiungeva Serra Sant’Abbondio a Pergola. Qui di nuovo si può ammirare alle nostre spalle il monte Catria mentre intorno il folto ginestreto offre d’estate una splendida fioritura. Zona di transito di colombacci, essa permette anche di osservare il solenne volteggiare di falchi e poiane, rapaci abbastanza comuni nel territorio.

Per gli appassionati di botanica si segnala, nelle vicinanze, un' area floristica protetta, nei pressi della Madonna del Sasso, santuario posto su uno sperone roccioso sovrastante la gola di Bellisio.

Si prende la comoda strada a sinistra (3,40-551) passando sopra il Fosso del Servilio, lungo il quale si vedono delle cave abbandonate, e poco più a valle l’abitato di Bellisio Solfare e la periferia di Pergola. Si arriva quindi a ridosso delle prime abitazioni di Bellisio Alto (4,51-494), piccola frazione di Pergola arroccata sulla montagna. Castello di origine medievale, fu antico possedimento dei monaci di Fonte Avellana. Si attraversa il paese, tenendosi sempre a sn., prima salendo (4,57-499) e poi verso le ultime case (4,67-499). Di fronte è possibile scorgere i ruderi della rocca di Montaiate, risalente all’XI secolo, ma successivamente ampliata dal Cardinale Albornoz e da Federico da Montefeltro.

Si lasciano le case di Bellisio Alto e si sale verso il monte passando vicino ad un deposito d’acqua (4,72-506) e prendendo a sinistra al crocicchio (4,94-513). Una decisa salita ci conduce alla macchia dove è posta una piccola croce di ferro (5,49-617) posta a ricordo della morte di un uomo avvenuta in quel luogo. Lì si svolta a destra attraversando un boschetto che si apre su un’ampia radura (5,61-627) dove la traccia del sentiero, anche se ancora visibile, diventa sempre meno evidente a causa della fitta vegetazione costituita prevalentemente da scotani, ginestre e ginepri. Attraversata in salita la radura troviamo un segnale in cemento (5,88-654) indicante un confine di proprietà, e poco più avanti (5,94-659), con la traccia del sentiero ormai scomparsa, attraversiamo in discesa il bosco fino alla radura sottostante poco più avanti (6,02-645). Qui troviamo diverse tracce; prendiamo quella più evidente e tenendoci sulla dx., al termine della valletta poco più avanti (6,17-638) ci immettiamo nel bosco e lo attraversiamo in discesa fino ad incontrare una mulattiera (6,67-581). Si continua a sin. seguendo la traccia ormai completamente invasa dalla vegetazione fino a ricongiungersi al sentiero percorso all’andata poco più avanti (6,77-559). Da qui si ritorna all’area di sosta (8,12-529) e quindi a Coldorso (8,82-438) e alla strada provinciale (9,12-372)concludendo il giro dopo aver camminato circa 2/3 ore.

In questa zona solitaria si possono scorgere tracce di daini e cinghiali, mentre a seconda delle stagioni si distinguono i canti del tordo, del merlo e del cuculo.

 

BELLISIO SOLFARE - Chiesa della Madonna del Sasso

Lo sperone roccioso della Gola del Sasso venne donato nel secolo XI ai monaci dell’Eremo di Fonte Avellana che qui edificarono una chiesetta dedicata alla Madonna, e un cenobio. Nel XVII secolo Claudia de’ Medici, recatasi qui in occasione di una visita a Pergola, provvide a far restaurare l’edificio. Nel 1710 fu collocato all’interno della chiesa un dipinto della “Madonna con il Bambino Gesù Benedicente”. Conserva alcuni ex-voto ed un cuore d’argento donato al Santuario dai cittadini pergolesi che si trovavano all'interno il 3 giugno del 1781 quando un violento terremoto provocò morte e distruzione nei dintorni, tranne che nel Santuario. E’ a navata unica con tre altari. Il maggiore è collocato in una nicchia affrescata con Cristo Salvatore e ai lati i Santi Caterina, Francesco, Lucia e Andrea; a destra dell’altare si trova la statua di San Romualdo. Gli altri due altari sono in arenaria.

In onore della Madonna gli abitanti di Bellisio, la penultima domenica di maggio di ogni anno, organizzano una solenne processione; al mattino trasportano l’effigie verso la chiesa parrocchiale del paese e la sera la riportano al Santuario concludendo la giornata con spettacolari fuochi artificiali.