LEGGI ARTICOLO SU TRADIZIONE COCCI
Le pentole di “coccio”, ovvero in terracotta fanno parte della tradizione frattese.
La cottura dei cibi effettuata con questo materiale come in passato, è stata oggi molto rivalutata e consigliata dai nutrizionisti perché rappresenta uno dei segreti per una sana e genuina alimentazione naturale.
La proprietà principale della terracotta è quella di permettere una cottura lenta, uniforme e costante a temperature basse che non alterano il sapore dei cibi. Il coccio è un materiale molto poroso, in grado di catturare e trattenere al suo interno i sapori e il profumo.
Tutto ciò ci ricorda i tempi delle stufe a legna sulle quali c’era sempre un tegame a borbottare, per ore ed ore. Quel tepore e quel profumo rappresentavano il cuore genuino di tutta la casa e le nostre nonne usavano spegnere il fuoco 20/30 minuti prima di portare in tavola il cibo, perché le pentole di terracotta avevano la proprietà di conservare il calore, continuando a cuocere. Ciò permette a tuttoggi anche un piccolo risparmio.
A proposito di 'cottura salutare' intendiamo la possibilità di utilizzare poco olio e pochi grassi ma di esaltare al meglio anche quella piccola quantità. Cucinare nel “coccio” quindi, consente di elaborare le migliori ricette della tradizione esaltando il sapore di tutti gli ingredienti senza dover condire eccessivamente.
Le pentole in terracotta sono utili per cuocere moltissimi alimenti, dai legumi, alle verdure ma anche pesce e carne e possono essere adoperate sulla brace del caminetto, sulle piastre a induzione e nel forno e lavate in lavastoviglie o a mano come qualsiasi altro utensile, senza particolari accorgimenti.
Cucina sana, genuina, con pochi grassi quindi; ecco qui svelato il segreto per cui oggi c’è un ritorno all’uso di queste pentole e, nel servire il cibo direttamente nel “coccio”, scopriamo anche che sono belle da portare in tavola.
Per la soddisfazione del palato, ecco qui alcune gustose ricette della tradizione, tutte da preparare con l’uso di pentole in terracotta, soprannominate anche pigne o pignatte.
Tagliare il pollo a pezzi, condirlo con sale e pepe, olio d’oliva, rosmarino, aglio e vino bianco, metterlo nell’apposita pentola.
Cuocere in forno a 180° per circa 90 minuti
Tagliare il coniglio a pezzi e disporlo nel tegame di coccio con l’olio e spicchi di aglio, far rosolare. Aggiungere la pancetta e le fave.
Terminare la cottura con brodo di dado e finocchio selvatico
Tagliare le verdure a metà, salare e pepare.
Preparare un trito di prezzemolo e aglio e unirlo al pangrattato e l’olio, salare, pepare e disporlo sopra le verdure.
Adagiare infine le verdure in una teglia di coccio a più strati, terminando con i pomodori.
Cuocere in forno a 180° per 1 ora.