I borghi della Valle del Cesano

I comuni della valle del Cesano si snodano sia lungo il corso del fiume Cesano, sia sulle alture che vi si affacciano. Sono quasi interamente percorsi dalla strada provinciale 424 che si sviluppa dalla costa Adriatica, nei pressi di Marotta fino ai piedi dell’Appennino.

Risalendo dalla costa verso l’entroterra, troviamo Marotta, un’attrezzata stazione balneare, appendice marina del comune di Mondolfo, antico borgo di origine medievale, dagli importanti edifici, come la monumentale Chiesa di Sant’Agostino. Ai piedi di Mondolfo, lungo la statale, invece, si incontra la bellissima chiesa romanica di San Gervasio dei Bulgari.

Seguendo la strada panoramica, lungo la cresta collinare che separa la Valle del Cesano dalla Valle del Metauro, dopo soli 4 chilometri, si raggiunge il castello di San Costanzo che, insieme alle frazioni di Cerasa e Stacciola, in posizione strategica, ha sempre rappresentato un punto chiave per la difesa del territorio malatestiano.

Poco distante, sempre a pochi chilometri dal mare, ma sul versante anconetano della cresta collinare, troviamo il Comune di Trecastelli, nato nel 2014 dalla fusione dei comuni di Ripe, Castel Colonna e Monterado. Ricco di monumenti, edifici storici e paesaggi naturali, offre panorami mozzafiato nella vicina Valle del Misa.

Riprendendo la statale, a dieci chilometri circa dalla costa, ci si trova al bivio per gli antichi castelli di Monte Porzio e Castelvecchio.

Addentrandoci sempre più nell’interno, seguendo sempre la statale, dopo pochi chilometri c’è l’incrocio per Corinaldo. E’ posto sul versante sinistro della Valle del Cesano, famosa per aver dato i natali a Santa Maria Goretti, presenta un impianto medievale e rinascimentale con possenti mura di cinta, considerate le meglio conservate delle Marche.

Oltre il bivio, a non più di 5 chilometri, si arriva a San Michele al Fiume, frazione del comune di Mondavio, a cui si arriva percorrendo la strada provinciale Mondaviese. Mondavio rappresenta una famosa meta turistica, con la possente rocca roveresca, capolavoro di arte militare del genio senese Francesco di Giorgio Martini nonché scenario della rievocazione storica della Caccia al Cinghiale nel mese di agosto.

 

Vista di Mondavio

Mondavio

Proseguendo in direzione monte, si raggiunge un altro incrocio, e girando a destra si imbocca la strada per Fratte Rosa, borgo fortificato, dalle vedute panoramiche delle più belle della provincia, e patria della terra cotta. Degno di nota è il complesso conventuale di Santa Vittoria, sito nell’omonima località, che ospita il museo della “Terra cotta e della Terra cruda”. Girando invece verso sinistra si raggiunge il comune di Castelleone di Suasa, sul versante anconetano del crinale. Questo agglomerato sorse durante il periodo della guerra greco-gotica (535-553 d.c.), in seguito all’abbandono dell’antica città romana di Suasa, posta a fondo valle, di cui sono visitabili i resti possenti e ben conservati.


Palazzo della Rovere a San Lorenzo in Campo

San Lorenzo in Campo

Poco distante dall’incrocio, a pochissimi chilometri, si trova San Lorenzo in Campo, antica sede di un’importante abbazia benedettina, uno dei principali monumenti romanico-gotici delle Marche, che conserva le reliquie di San Demetrio. Degni di nota anche le frazioni San Vito sul Cesano e Montalfoglio, paesini dall’impianto medievali, e dalle cui colline si ha una vista mozzafiato sulla valle sottostante.

Castello di Frontone

Frontone

Dopo circa 10 chilometri si arriva a Pergola, fondata nel 1234 dagli eugubini, con le sue bellissime e numerosissime chiese, a cui deve l’appellativo di “Pergoletta Santa”, e al suo Museo in cui custodisce i Bronzi Dorati da Cartoceto di Pergola, gruppo statuario equestre, unico al mondo.

A Pergola la strada si divide. Risalendo idealmente il corso del fiume Cinisco, maggior affluente del Fiume Cesano, in cui s’immette nei pressi di Pergola, si arriva al comune di Frontone. La parte più moderna sviluppatasi nel fondo valle è dominata dal possente castello, posto sulla sommità di uno sperone roccioso, a ridosso delle pendici del Monte Catria. Opera dell’architetto senese Francesco di Giorgio Martini, è appartenuto ai della Rovere e ai Dalla Porta. Il suo borgo medievale, perfettamente conservato, è sede di rinomati ristoranti tipici.

Girando a sinistra, e risalendo invece l’alto corso del Cesano, dopo pochi chilometri si arriva a Serra Sant’Abbondio, cittadina dall’impianto medievale e che conserva l’antichissima Cripta di San Biagio, risalente al VII-VIII secolo. A 7 chilometri dal capoluogo, immerso tra boschi di larici, querce e avellane, a ridosso del massiccio del Catria, si accede al celebre eremo camaldolese di Santa Croce di Fonte Avellana, cantato da Dante e fucina di uomini di spirito e santi.