Nei giorni in cui l’estate sembra finire, portata via dalla fine delle ferie e dall’accorciarsi delle giornate, Castelleone di Suasa celebra la cipolla, suo bulbo prediletto con una grande festa. Nel primo fine settimana di settembre, dalla fine degli anni novanta, si svolge la “Festa della Cipolla”. In questi giorni tutto il paese cambia, mettendosi l'abito buono, si prepara ad accogliere migliaia di visitatori in stand/aree gastronomiche disseminate in piazze ed angolini suggestivi del paese. La visita alla Festa parte immancabilmente dalla “Grande Cipolla” in piazza per poi seguire i vicoli e visitare le cantine nei caratteristici scorci di Castelleone.
I preparativi
Decine di volontari, giovani o meno, come piccole formiche operose, nei giorni precedenti la festa, escono di casa all’imbrunire pronti ad ogni attività necessaria per l'allestimento della propria “cantina”. I lavori si protraggono spesso sino a notte fonda.
Sono persone instancabili, ognuno con il proprio incarico, magari ripetuto da anni e che in questo periodo svolge come se fosse la sua attività quotidiana. Attraverso una metamorfosi a tempo, si mutano in tante piccole rotelle di un ingranaggio quasi perfetto.
Il lavoro notturno viene svolto principalmente dai maschietti, mentre alle femminucce, angeli del focolare, è delegato il lavoro di cucina. E lì son dolori!
Infatti stiamo parlando della lavorazione della cipolla (la rinomata “Cipolla di Suasa”) per tutte le preparazioni culinarie proposte delle cantine: dagli amatissimi “anelli di cipolla fritti” alla marmellata di cipolla, dalla tipica “crescia alla cipolla” a molti altri piatti alla cipolla per arrivare allo “sbalorditivo” gelato alla cipolla!
Un così ricco menù comporta inevitabilmente che le signore puliscano e cucinino quintali di cipolle ogni anno: molte di loro in lacrime per giorni tanto che al confronto le “prefiche” dell'antichità risulterebbero oggi delle vere dilettanti.
Le signore del paese, eterne ragazze, sostengono che dopo un po' ci si fa l’abitudine, ma io, confesso, non ho mai verificato di persona. Oramai è tardi per me, non sia mai che per aver sbucciato una cipolla qualcosa dovesse andare storto durante la festa!
Sì perché, come ogni tradizione che si rispetti, anche la “Festa della Cipolla” ha le sue consuetudini e le sue scaramanzie, e, come per ogni vero cuoco, le sue ricette sono segrete, anzi segretissime. Sono sempre le stesse, eseguite di anno in anno alla lettera da ciascuna cantina.
Sono ricette categoriche, dalla rigida esecuzione, contenute in grandi tomi scritti a penna, magnifici e preziosi, con le pagine macchiate da sughi ed oli, olezzanti di un divino odore di cipolla.
E... dopo la festa
Finita la festa i ricettari vengono ripuliti, annotate le dovute correzioni su quantità e tempi di cottura con infinite note a margine ed infine riposti, in posti segretissimi anche loro, con la speranza, anzi no, con la certezza che l'anno prossimo, più o meno in questi stessi giorni, verranno di nuovo sfogliati. Le cantine vengono smontate ed il paese torna ad assumere le sue sembianze originali.
Forse avrò un po’ esagerato, ma tutto ciò per presentarvi la Festa della Cipolla che verrà, dove nostra signora la Cipolla di Suasa sarà regina e dove un intero paese sarà lieto di farvi gli onori di casa, dicendo “Benvenuto” a tutti coloro che ci verranno a trovare.