Versante occidentale del Catria partendo da Chiaserna

28/mag/2019
Andrea Pellegrini

Fonte Luca (a pochi km da Chiaserna nel comune di Cantiano) è il campo base ideale per affrontare una escursione sul massiccio del Catria nel suo versante occidentale e per provare a raggiungerne le vette principali fermando il proprio mezzo di trasporto ad un’altezza già piuttosto importante, senza esagerare con l’uso purtroppo indiscriminato delle strade. Il sentiero parte a sinistra della fonte dove conviene già fare rifornimento e sale senza eccessiva pendenza tra il margine basso di una pineta ed una vecchia recinzione per il bestiame.

Il panorama a ovest è splendido e migliora durante il cammino, salendo, ma attenzione a non perdere la deviazione che poco dopo la pineta ci manda a destra (andando diritti arriveremmo sul Tenetra), su dei prati che ora sovrastano il rimboschimento di conifere, costellati di qualche cespuglio e poco dopo percorsi da segni evidenti di erosione. Con un paio di brevi tornanti si giunge nei pressi di un abbeveratoio e in pratica siamo già sulla sella denominata Bocca della Valle. In questo punto si chiuderà l’anello che ci aspetta. Ora però si percorre il lato destro dell’imponente monte Acuto che abbiamo davanti. Il morbido prato della sella lo attraversiamo in diagonale per immetterci nella traccia che in un primo momento solca uno strato di rocce e poi scende un poco inoltrandosi orizzontalmente in un declivio apparentemente arido. Il bosco tornerà più avanti, ma sarà un alternarsi di spazi aperti e di lembi di faggeta, ma anche un alternarsi di discese, salite e tratti pianeggianti. Il Monte Acuto è alla nostra sinistra e quando si scorgono le balze calcaree sopra di noi è segno che ci stiamo avvicinando alla Fonte del Faggio.

Escursione da Chiaserna alla Croce del Catria

Una bellissima escursione immersi nella natura del Monte Catria

Guardando avanti ecco la mole della vetta del Catria, con la sua croce e i suoi ripidi versanti. Fonte del Faggio, preceduta dall’omonimo rifugio-bivacco, merita una sosta di contemplazione e riposo: l’acqua è buona e fresca. Procedendo oltre bisogna fare attenzione a non seguire lo stradello che ci porterebbe al rifugio Capanna dei Porci e alla strada asfaltata di Chiaserna; il nostro itinerario prevede di restare al di sopra della recinzione seguendo l’ampio prato abbracciato dalle faggete su ambo i lati e che riserva in primavera e in estate splendide fioriture.

L’ultima parte di questo tappeto erboso è…meno erboso per via della pendenza che accrescendosi ha aumentato l’erosione, ed eccoci all’Infilatoio. Proiettati verso la vetta del Catria ci lasciamo sulla destra alcuni strati frammentati di roccia rossa: è la singolare emersione di rosso ammonitico, per cui se volete spendere 10 minuti a cercare qualche fossile qui avete una discreta certezza di trovarne almeno dei pezzi.

Passeggiando vicino all'Infilatoio del Catria

Camminando all'Infilatoio

Il sentiero però punta a sud, varca la strada, passa affianco alla madonnina incastonata nella pietra e sale sul prato, attraversa una siepe di faggi, sfiora una strada bianca e prosegue a destra ancora sui prati, oltre il filo spinato.

Questi alpeggi sono tra i più belli, per il panorama attorno, per la croce che si staglia fiera sullo sfondo e per i fiori che li colorano sin dalla fine dell’inverno...

Questi alpeggi sono tra i più belli, per il panorama attorno, per la croce che si staglia fiera sullo sfondo e per i fiori che li colorano sin dalla fine dell’inverno; spesso ci sono anche mucche e cavalli a completare il quadro. La strada bianca, che è la strada di servizio del rifugio La Vernosa, la oltrepassiamo ancora una volta e poi quando la ritroviamo ancora la seguiamo andando a sinistra, giungendo dopo pochi passi al piccolo rifugio. Il casottino della Vernosa è affittabile in estate, chiuso il resto dell’anno; dobbiamo superarlo e superare anche il prato circostante per poi salire a destra dopo lo steccato, entrando nell’oscura faggeta che ci immette nel tratto finale. Fuori dal bosco la traccia del sentiero continua ad essere evidente; dopo un centinaio di metri si scorge in basso a sinistra il Monastero di Fonte Avellana. Il sentiero è ampio ma tra i ciottoli e la pendenza c’è un po’ da faticare. La piccola croce di San Pierdamiani annuncia che ci siamo: la grande croce è davanti a noi e ci chiama. Una conca erbosa ci fa rifiatare e per compiere l’ultimo sforzo abbiamo due opzioni: i gradoni naturali sulla cresta o un sentierino che effettua un giro più lungo e sale gradualmente. Fermarsi e rilassarsi è un premio meritatissimo: una vetta così bella e così panoramica va goduta.

Ripartendo si può camminare sul sentiero dell’andata fino all’Infilatoio oppure modificare l’inizio della discesa percorrendo la sottile cresta ovest che potete osservare a destra volgendo lo sguardo verso l’Acuto.

Salendo verso la grande Croce del Catria

Salendo erso la vetta del Monte Catria

All’Infilatoio, dove emerge il rosso ammonitico, intraprendiamo la nuova via per il ritorno. Su quel pendio colorato ci saliamo e poi attraversiamo i grandi prati dove campeggiano, impuniti, gli obelischi del fallimentare impianto eolico, ma dove c’è anche l’elegante chiesetta intitolata a San Pierdamiani. Alla fine della staccionata si continua a stare sull’erba e con una ripida discesa eccoci alla pendici del monte Acuto. Bisogna risalire il lato opposto nella piccola conca e al margine del bosco girare a destra seguendo il sentiero che poi nel bosco entra per un lungo tratto di leggera salita che termina nei prati delle Cotaline. Si vedono gli impianti sciistici, segno che siamo a 5 minuti di cammino dal Rifugio Cupa delle Cotaline, ideale per una sosta, se serve.

Ma il nostro sentiero prosegue sulla sinistra, nel bosco, nelle vicinanze di una recinzione. Si va in discesa ora, fino al Rifugio delle Gorghe, al quale si passa davanti e si prosegue a destra, sul prato, scendendo un poco per intercettare il sentiero che taglia il versante nord del sovrastante Acuto. Sentiero lineare senza particolari dislivelli, sempre dentro il bosco di faggio: l’unico varco il punto in cui periodicamente scende una valanga, e i piccoli alberi ricresciuti a ceppaia provano a resistere. Lo scivolo della valanga segnala che mancano una ventina di minuti al Rifugio Casetta dei Mochi, posto nelle immediate vicinanze della sella di Bocca della Valle, dove eravamo approdati il mattino al termine della prima salita. Dobbiamo solo ritrovare l’abbeveratoio, utile punto di riferimento, e scendere a Fonte Luca.

 

Luogo di partenza: Fonte Luca, raggiungibile da Chiaserna di Cantiano seguendo le indicazioni per il Monte Catria.
Dislivello in salita: 810 m
Dislivello in discesa: 822 m
Ore di cammino: 3,5 ore in salita, 4 in discesa.
Altimetrie: Fonte Luca 914 mslm, bivio Tenetra 1023 m, Bocca della Valle 1164 m, 4° km 1160, 5° km 1175 m, Fonte del Faggio 1234 m, Infilatoio 1376 m, Fonte della Vernosa 1580 m,vetta 1701 m, Fonte della Vernosa 1580 m, Infilatoio 1376 m, 12° km 1400 m, Cotaline 1457 m, Fonte delle Gorghe 1350 m, 15° km 1314 m, 16° km 1256 m, Bocca della Valle 1164 m, bivio Tenetra 1023 m, Fonte Luca 914 m.
Punti d’acqua: Fonte Luca, Fonte del Faggio, Fonte delle Gorghe
Bivacchi: Rifugio Fonte del Faggio.
Rifugi: Rifugio delle Cotaline.
Lunghezza: 9 km in salita, 10 km in discesa
Difficoltà: E