Il cavallo del Catria deve il nome alla sua terra di origine, il massiccio del monte Catria sull’Appennino umbro-marchigiano.
Le prime notizie che abbiamo a riguardo sembra risalgano all’anno 1000, in documenti dell’epoca si attesta infatti che proprio a Fonte Avellana venissero allevati dei cavalli per essere venduti alle varie signorie locali.
Nei secoli è stato un fondamentale compagno di vita degli abitanti della montagna, trasportando sul proprio dorso ogni genere di bene: in primis legname e carbone, ma anche fieno e cereali.
Nei periodi di raccolta del legname è ancora possibile vedere i “cavallari”, ovvero boscaioli, che raggiungono i luoghi di taglio con la loro mandria di muli e/o cavalli e caricano sapientemente il legname sulle proprie bestie. È uno spettacolo poter vedere questi animali in fila indiana scendere autonomamente fino al punto di raccolta, trattasi di una antica e radicata usanza, che al giorno d’oggi possiamo chiamare “green”, poiché in totale armonia con l’ambiente.
...compagno di vita degli abitanti della montagna, trasportando sul proprio dorso ogni genere di bene: in primis legname e carbone, ma anche fieno e cereali
Per quanto riguarda le sue caratteristiche odierne, ha avuto sicuramente un ruolo cardine l’utilizzo di stalloni di razza Maremmana prima e di Frances Montagnes in seconda battuta. Fin dall’Ottocento, i costanti contatti che i carbonari delle montagne marchigiane avevano con la Maremma grossetana, favorirono l’introduzione di cavalli maremmani che venivano incrociati con quelli del ceppo indigeno.
A partire dagli anni settanta si optò per l’incrocio con il Frances Montagnes, cavallo di origine Svizzera che consentì di ottenere animali più armonici e di stazza inferiore rispetto al maremmano.
Il cavallo del Catria è un animale rustico, robusto...
Il cavallo del Catria è un animale rustico, robusto, che ben si adatta all’allevamento allo stato brado nelle ostili aree montane. Attualmente viene allevato da una settantina di aziende distribuite specialmente nell’interno, ma anche nei comuni di Fano e Pesaro ed è tutt’ora utilizzato nell’ambito del lavoro agricolo di montagna, ma anche per l’ippoturismo, la procreazione di muli e per la produzione di carne.
Negli anni novanta è stata attuata una campagna di valorizzazione, selezione e miglioramento della razza del Catria finanziata dalla regione Marche.
Da ormai quasi 40 anni, in concomitanza con la transumanza dei cavalli dal monte a valle che avviene a metà Ottobre, a Cantiano si tiene la "Fiera del cavallo del Catria", un misto di mostre, spettacolo e intrattenimento dove è difficile annoiarsi, accompagnata da ottima musica country e che parallelamente valorizza i prodotti eno-gastronomici locali principali: il pane di Chiaserna, le amarene di Cantiano, la birra del Catria ed il tartufo.
Se c’è un’esperienza che merita di essere vissuta, è sicuramente osservare questi possenti e fieri animali correre liberi
Se c’è un’esperienza che merita di essere vissuta, è sicuramente osservare questi possenti e fieri animali correre liberi nelle praterie di quota delle nostre montagne, sentendo il suolo vibrare sotto la loro mole in movimento. Un ulteriore invito a vivere la montagna ed a fare passeggiate con tutta la famiglia, immersi nella natura del massiccio del Monte Catria.
Copertina - Foto Andrea Stortini @andreastortini
Le altre foto sono state gentilmente concesse da Alessandro Montanari, Elisa Tenti, Andrea Stortini e Viti Gianluca.