I dolci carnevaleschi della Valle del Cesano

28/feb/2019
Massimo Biagiali

Il carnevale è un periodo “Godurioso” nelle Marche, come d’altronde vuole la tradizione, tempo di spensieratezza e di baldoria. Un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l’ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per tutto il tempo fino al carnevale successivo.

Non esiste carnevale senza castagnole, e nelle feste, riunioni di famiglia e le veglie danzanti, ognuno portava i propri dolci che poi si degustavano tutti insieme come forma di augurio...

Innumerevoli i nomi e le ricette, diverse da zona a zona. Le castagnole o i castagnoli (più dialettale), sono il simbolo di questo momento dedicato all’allegria. Non esiste carnevale senza castagnole, e nelle feste, riunioni di famiglia e le veglie danzanti, ognuno portava i propri dolci che poi si degustavano tutti insieme come forma di augurio.

Castagnole fritte all'anice

Castagnole fritte all'anice (foto Tania Berti)

Tante le ricette, che possono assumere anche diverse forme a seconda del tipo di cottura: al forno o fritte, comunque colorate con zucchero e alchermes o ricoperte di miele. Quelle fritte possono essere farcite con crema pasticciera.

Le sfrappe o chiacchiere o bugie, da noi “cresciole”, conosciute anche nell’antica Roma, sono delle strisce di pasta fatta con farina, uova, burro, zucchero, mistra’,olio, limone grattugiato che poi vanno fritte in olio o strutto.

Sono anche queste decorate con zucchero a velo, miele o alchermes.

Cresciole fritte

Cresciole fritte

Buonissima la ciambellina di patate fritta, fatta con un impasto morbidissimo e appiccicoso, la farina aiuta a modellarle. Sono comunque delle palline e prima di essere fritte vengono allargate e fatto un buco al centro. Possono essere cotte anche al forno.

Le bombe o i bomboloni sono lievitati e fritti e diventano morbidi. Alcuni aggiungono un po’ di patata bollita e schiacciata nell’impasto, ma non sempre è necessaria. Sono farciti di crema, cioccolato spalmabile o marmellata.

...non può mancare il mistrà e il succo di limone o arancio che sono un po’ le costanti di tutti i dolci carnevaleschi delle Marche...

Un altro dolce è costituito da una sfoglia non troppo sottile di pasta lievitata condita con zucchero, scorza di limone o aranci , arrotolata e fritta. Sono gli arancini che nelle nostre zone vengono chiamate simpaticamente “fichette”.

La cicerchiata era il dolce preferito della mia mamma e non mancava mai in questo periodo. È composto da tante palline fritte di pasta lievitata, mescolate con miele, frutta secca e a volte il cacao (con cui viene fatto il caramello per amalgamare le palline fritte). Nell’impasto di uova e farina non può mancare il mistra’ e il succo di limone o arancio che sono un po’ le costanti di tutti i dolci carnevaleschi della nostra zona.

Buona “Goduriosità a tutti!

 

Cicerchiata

La cicerchiata