Da centinaia di anni a Fratte Rosa si producono terrecotte (ceramiche popolari) di uso domestico. Oggetti che nella loro semplice funzionalità ci comunicano ancora oggi la storia e la cultura di chi li ha prodotti ed utilizzati.
Una gamma di oggetti che stupiscono per quantità di forme,inventiva, praticità; esempi di come la terracotta forniva soluzioni ai problemi più disparati, piegandosi docilmente alle esigenze delle famiglie committenti.
Artigiano e fruitore sono infatti strettamente legati, "costruiscono" insieme l'oggetto, l'uno con la propria abilità e conoscenza tecnica, l'altro fornendo indicazioni e suggerimenti dettati da un prolungato utilizzo quotidiano.
In questo senso la ceramica è, oltre che tradizione di sapere artigianale, patrimonio culturale di una collettività. Il sistema adottato per la foggiatura degli oggetti a Fratte Rosa è quello del tornio, detto anche ruota. Fino agli anni '50, infatti, si usava proprio una grande ruota di legno, simile a quella dei carri, sul mozzo della ruota era fissato un piatto in ferro sul quale si poneva l'argilla.
Il ceramista lavorava in piedi, a gambe divaricate, curvandosi sul tornio. Con un braccio egli imprimeva alla ruota la velocità necessaria a tornire. è questo un metodo tanto antico quanto sicuramente originale, molto differente da altri sistemi tradizionali di funzionamento del tornio, dei quali sicuramente il più diffuso è quello a pedale.