Itinerario in bike - "Balze del Catria"

ITINERARIO "LE BALZE DEL CATRIA"

Fonte Avellana - Catria - Acuto - Grotticciole - Forchetta - Avellana

 

IL PERCORSO

Si parte (0,0-675) dal parcheggio di Fonte Avellana o dalla fontana all’ingresso del viale che porta al Monastero, che ci permette di riempire la borraccia di acqua fresca, e si prende la strada per il Catria.

Poco dopo la partenza (0,4-692) si prende a sinistra su strada bianca e inizia l’ascesa che ci porterà a poche centinaia di metri dalla vetta del monte a quota 1451.

La strada, conosciuta come “le scalette”, si sviluppa su una relativa notevole lunghezza per la presenza di numerosi secchi tornanti ricavati sul ripido versante est del monte Catria e presenta il fondo quasi sempre in buone condizioni. Proprio la presenza di questi numerosi tornanti addolcisce la salita, che non è mai troppo ripida e quindi alla portata di tutti, anche se, naturalmente, con i ritmi che ogni singolo biker sa di poter tenere.

Una prima alternativa per evitare le prime curve della più comoda strada delle scalette la possiamo trovare partendo dal fondo del parcheggio adiacente al punto di ristoro. Si sale verso la strada provinciale e, attraversata questa, pochi metri dopo sulla sinistra, ci si immette su strada bianca in salita nel primo tratto e in seguito quasi pianeggiante, che dopo circa un chilometro si ricongiunge con la strada principale, in corrispondenza di un ampio tornante a quota 808.

In questa prima parte del percorso si può ammirare il lato nord prima e quindi il lato est, del suggestivo sperone di roccia della Balza della “Porrara”, che si staglia verso il cielo. Proseguiamo lungo i numerosi tornanti fra i boschi che si infittiscono di faggi a mano a mano che si sale di quota. Alla nostra sinistra, visibile da diversi punti, si trova la meravigliosa Balza dell’Aquila. Su un lato di questa si trova la grotta di San Pier Damiani, raggiungibile con un evidente sentiero che inizia in corrispondenza di un tornante. Proseguendo si passa vicino ad un fontanile (8,9-1221) e al bivio poco più avanti (9,6-1218) si continua a destra dentro una bella faggeta (a sinistra si raggiungono i prati di Pian dell’Ortica). Usciti dal bosco (12,2-1350) è d’obbligo sostare per ammirare i magnifici panorami a nord e est. Altra sosta assolutamente consigliata, quasi in cima, prima dell’inizio del bosco rotondo, (13,9-1419) per ammirare sulla nostra destra il Monastero di Fonte Avellana, letteralmente ai nostri piedi. Questa sola vista ripaga ampiamente la fatica spesa per raggiungere il sito.

Non è difficile poter ammirare anche qualche falco pellegrino o poiana ma solo i più fortunati potranno vedere volteggiare l’aquila o addirittura la coppia che in questa zona nidifica da sempre. Naturalmente ancor più difficile l’avvistamento del lupo, comunque presente anche se con pochi esemplari.

Ancora poche centinaia di metri e inizia la discesa, in corrispondenza del bivio (15,1-1451) che sale al rifugio e fonte della Vernosa, punto di partenza per chi desidera raggiungere con una passeggiata di circa 45 minuti la grande croce posta in vetta al Catria (1702 m.)

Dopo circa un chilometro in discesa, dall’incrocio con la strada che porta a Chiaserna, (16,2-1362) il percorso prosegue senza variazioni altimetriche importanti, passando vicino ai prati dell’Infilatoio (17,1-1369) e aggirando la vetta del monte Acuto (1668 m), fin sotto i bidoni (18,5-1353) della bidonvia, in prossimità del rifugio Cupa Cotaline, vecchia stazione d’arrivo dell’impianto di risalita ormai in disuso. La discesa riprende poi in maniera decisa e, prima della curva sotto il rifugio delle Gorghe (19,2-1334) ci si immette, a destra, sulla vecchia strada di servizio della bidonvia.

La discesa dal rifugio Cotaline al rifugio Grotticciole, deve essere affrontata con la massima prudenza poiché oltre alla notevole pendenza il fondo è particolarmente sdrucciolevole con la costante presenza di pietre più o meno grosse e con numerose buche scavate dalle piogge. Inoltre, in diversi tratti, quello che rimane della vecchia carreggiata si presenta invasa dalla vegetazione che spontaneamente sta riconquistando il proprio spazio. Anche se non sarà necessario agire sui pedali, questo tratto, di circa 5 km, richiede sicuramente un costante controllo della bici e quindi buoni muscoli che potranno essere aiutati con un mezzo dotato di sospensioni.

Lungo la discesa le Balze della Porta, alla nostra destra, e la Genga Aguzza a sinistra si mostrano in tutta la loro suggestiva bellezza.

Terminata la discesa (24,7-608) si attraversa il piazzale della stazione di partenza della bidonvia, lasciando alla nostra destra il rifugio Grotticciole, e velocemente, su strada bianca, si raggiunge il borgo di Caprile prima (26,0-525) e su strada che da questo punto fino al termine del percorso sarà asfaltata, il borgo di Prataccio poi (27,1-484).

Qui si devia per Fonte Avellana, che si raggiunge salendo verso il passo della Forchetta (31,6-782). Prima di svalicare qualche sosta permetterà di ammirare le Balze del Pluviometro, di Rocca Baiarda e le altre balze del Catria e ripercorrere mentalmente tutto il percorso effettuato. Poche decine di metri prima del valico, una strada, a sn., permette di fare ulteriori deviazioni fino alla strada provinciale che unisce Serra Sant’Abbondio a Frontone o al borgo di Petrara, passando intorno a monte Roma.

Dalla Forchetta, con un’ultima veloce discesa ritorniamo al Monastero, punto di partenza, dopo aver percorso complessivamente poco più di 30 chilometri.

 

VARIANTE SCHIOPPETTINO

Dopo circa un chilometro dall’inizio della discesa della strada Cupa Cotaline, in corrispondenza di una bella pianta di tasso (20,3-1205), svoltando a sn. ci si immette sul sentiero n. 61, segnalato nella cartografia con la doppia linea rossa. Da lì si può raggiungere Frontone con una spettacolare quanto difficile discesa che può essere affrontata solo da biker con notevole esperienza, preparazione fisica e muniti di un mezzo meccanico perfetto, meglio, se non indispensabile, una front suspended. Assolutamente sconsigliata da percorrere in solitario in quanto i rischi di caduta o di guasti meccanici sono veramente elevati in particolare nella prima parte.

Si affrontano subito un paio di tornanti su una carrareccia che diventa metro dopo metro più accidentata e sconnessa che, poco prima di uscire dal bosco, incrocia un altro sentiero, descritto a parte, il Frassati, che da Cagli raggiunge Fonte Avellana. Si prosegue sempre in discesa sulla pendice della Genga Aguzza su ciò che rimane di una strada che in passato permetteva ai carbonai e boscaioli di raggiungere e attraversare il grande bosco del versante nord del monte. A sn possiamo osservare altre stupende balze che sovrastano il fosso del Mandrale. Altri difficili passaggi e si raggiungono i prati del monte Schioppettino, quindi, con la strada che ritorna ad essere tale, anche se dissestata e non propriamente comoda, la magnifica Genga Rossa.

Lungo la discesa nel versante est del monte, è possibile trovare la strada chiusa con del filo spinato per contenere gli eventuali animali al pascolo; la zona è gestita dall’Azienda Speciale Consorziale del Catria con sede a Foce di Fronone. È superfluo invitare i passanti a richiudere la strada.

L’innesto con la strada asfaltata è nelle vicinanze del ponte sul Cinisco. A sinistra si intravedono le prime abitazioni di Frontone, a destra, dopo la curva, si trova la frazione di Foce. Per tornare al Monastero di Fonte Avellana si prende per Foce e, dopo circa 1000 metri, in località Prataccio, si devia a sinistra verso il passo della Forchetta e quindi al Monastero.

Quota di inizio percorso a Fonte Avellana: 675 m.s.l.m.
Quota massima, al bivio per rifugio Vernosa: 1451 m/slm
Quota minima in località Prataccio: 484 m/slm Lunghezza totale: chilometri: 33,3
Percorso circolare per mountain bike di ragguardevole lunghezza e difficoltà.
Da percorrere solo in senso orario, come descritto.
Richiede una buona preparazione fisica e una bici in perfette condizioni, in particolare per quanto riguarda pneumatici e freni.