Torre San Marco, antico borgo tra storie e leggende

17/set/2019
Giovanna Baldelli

Torre San Marco in provincia di Pesaro-Urbino è un borgo antico, situato in collina, lungo la valle del Fiume Cesano; un territorio ricco di storia e di leggende

 

Le origini e la sua storia

Torre San Marco è un piccolo Borgo annesso al territorio di Fratte Rosa, dalla quale dista 3,4 km.

La sua fondazione è antichissima e risale con tutta probabilità al medioevo, contestualmente a quella degli altri borghi disseminati lungo la valle del Fiume Cesano, quando, alla caduta dell’impero romano, le popolazioni residenti nell’antica città di Suasa, si trovarono costrette ad occupare le zone collinari limitrofe, come difesa dalle invasioni barbariche.

Il Paese era munito, un tempo, di una massiccia e robusta Torre, da cui la etimologia del suo nome.
Torre San Marco, ovvero Torre Fractulae, Torre Ravignana e Torre di Camerino; sono queste le denominazioni attribuite al Borgo nel corso dei secoli.

Come gli altri centri limitrofi, intorno al 1200, il Borgo di Torre fece parte della Repubblica della Ravignana, il territorio appartenente alla amministrazione dei monaci classensi di Ravenna.
Fu questo un periodo molto fiorente per questi luoghi, nel corso del quale Fratte Rosa ne fu la capitale. I monaci classensi costituirono infatti un governo non solo religioso ma anche civile e sociale, istituendo molti servizi utili alla comunità, favorendo lo sviluppo delle attività locali legate al commercio e produttivo in genere.

 

Pozzo e vista di Torre San Marco

Vista sull'antico pozzo di Torre San Marco

 

In seguito, il Borgo fu aspramente conteso da diverse importanti famiglie, dai Malatesta ai Montefeltro ai Della Rovere e, fino al 1545, fu sottomesso alla dominazione dei Da Varano di Camerino. Per quasi due secoli (1562-1738) fu dominazione della potente famiglia anconetana dei Conti Bonarelli, poi, la sua annessione allo Stato Pontificio.
Al centro dell’abitato è la Chiesa dedicata a San Marco Evangelista a dominare, caratterizzata dalla sua struttura imponente, la cui costruzione fu iniziata nel 1736 e conclusa nel 1738, a rappresentare la parte di più recente costituzione del borgo.

Un luogo ricco di storia quindi, ma anche di leggende, alimentate ed infiorate quest’ultime da dicerie e dal passaparola locale che nel corso dei decenni hanno rimandato a Torre San Marco, il luogo in cui stazionò Terenzio Grossi e la sua banda (approfondisci su Wikipedia), personaggi senza scrupoli che imperversarono nel territorio, all’incirca alla fine del 1800.

Secondo la credenza locale la Banda Grossi ebbe la sua base logistica nelle grotte adiacenti al Borgo antico, luogo questo impiegato anche per nascondere armi, munizioni ed un fantomatico “tesoro” frutto dei saccheggi, il cui nascondiglio non fu mai esattamente individuato.

La leggenda attribuita alle vicissitudini di questo gruppo di briganti, racconta di violenze di ogni genere ma anche passioni e sfide nei confronti di una Unità d’Italia appena costituita, ma ben lontana dall’essere popolarmente riconosciuta.
Circa la tragica fine di Grossi, si narra qui ben altra storia, contrapposta a quella ufficialmente accreditata.

 

Le mura del castello

Lungo le mura del castello

 

Il Borgo in tempi moderni

Torre San Marco, come Fratte Rosa ed i paesi confinanti, appartiene alla “terra del Lubaco” termine che contraddistingue un territorio ricco di argilla, grazie alla quale è stata prodotta, nel corso dei secoli, la ceramica d’uso ovvero “i cocci”.

Una terra molto generosa che ha consentito anche la conservazione di un particolare tipo di fava, esistente solo in questo luogo, la Fava di Fratte Rosa.

Scongiurato il suo rischio di estinzione, grazie ad un importante Progetto di recupero del seme, la “Fava di Fratte Rosa” è oggi presidio “slow food”, coltivata grazie anche alla tutela dei produttori torreggiani. “Fava di Fratte Rosa”, come “eccellenza” delle Marche, quindi, il cui prezioso raccolto avviene in maggio ma i suoi derivati, sono reperibili nel corso di tutto l’anno.

La passione e dedizione di famiglia, le qualità che contraddistinguono le attività produttive di questo territorio, hanno permesso di scoprire un terreno predisposto anche alla coltivazione di Zafferano, consentendo una pregiata produzione di miele e liquori dai gusti molto sofisticati, da abbinare alle ricette ed ai prodotti della tradizione locale.

 

Vista sul campanile di Torre San Marco

Scorcio suggestivo sul campanile di Torre San Marco

 

Torre San Marco, piccolo Borgo antico che si scopre poco a poco, rivelando peculiarità, non solo legate alla storia ed alle ricchezze derivanti dalla sua terra ma, anche al mondo dell’arte, in quanto divenuto luogo/rifugio di affermati Artisti, soprattutto stranieri che hanno trovato qui lo spazio ideale al quale ispirarsi per le proprie produzioni pittoriche.

Un Paese contraddistinto dall’osservanza delle tradizioni, dove permangono ancora alcune antiche Confraternite religiose a cui si contrappone una vivace e rinnovata attività giovanile, grazie alla frequentazione di coloro che intendono “investire” nel loro futuro, rimanendo nel territorio di appartenenza.

Meritevole di attenzione, grazie alla sensibilità della Amministrazione locale, il Borgo vanta una struttura di eccellenza rivolta alla educazione infantile: la “Casa dei Bambini”, dedicata al “metodo Montessori”, che, praticato anche presso la vicina “Scuola Primaria” di Fratte Rosa, rappresenta un “polo” didattico di grande rilevanza.

 

Casa storica di Torre San Marco

Storico immobile al centro del paese

 

Per info su Fava di Fratte Rosa:
www.favettadifratterosa.it

Per info riguardanti le Scuole con “Metodo Montessori”
contattare la segreteria Comunale tel. 0721/777200
oppure l’Istituto Comprensivo “G. Binotti” di Pergola tel. 0721/734322

Per info sul territorio:
pro loco Fratte Rosa e Torre San Marco, tel. 339/8289410
e-mail: proloco@fratterosa.org

Foto: Filippo Carbonari - @fil_carbs
Bibliografia: “Fratterosa” a cura dei F.lli Giorgi