Fava di Fratte Rosa, Presidio Slow Food

02/mag/2019
Giovanna Baldelli

Nel Maggio 2018, all'interno degli eventi della manifestazione “La festa della fava e dei tacconi” di Torre San Marco, è stato ufficializzato l’ingresso della “FAVA DI FRATTE ROSA” tra i presidi  SLOW FOOD delle Marche, il primo presidio della Provincia di Pesaro-Urbino.

I Presidi Slow Food nascono per il recupero e la salvaguardia di piccole produzioni di eccellenze gastronomiche minacciate dall’agricoltura industriale, dal degrado ambientale e dall’omogolazione.

 

LA STORIA DELLA FAVETTA

Per ben comprendere il percorso della Favetta di Fratte Rosa, il suo utilizzo nella storia ed il suo recente recupero, dobbiamo ripercorrere un po’ la sua storia.

Sin da tempi antichi, la fava ha rappresentato nel territorio, un alimento base per la popolazione. La fava fresca o secca, è stato l’ingrediente di molte ricette casalinghe. Trasformata in farina e miscelata con la farina di grano, veniva usata per produrre pane e pasta ed anche come alimento per gli animali.

 

Nel territorio di Fratte Rosa, gli agricoltori locali sostenevano da sempre che le fave migliori sono quelle coltivate sui "lubachi"

 

Nel territorio di Fratte Rosa, gli agricoltori locali sostenevano da sempre che le fave migliori sono quelle coltivate sui "lubachi" ovvero terreni ricchi di argilla bianca che caratterizzano il territorio frattese, dai quali hanno la loro origine due importanti produzioni: le fave e le terrecotte.

 

IL RECUPERO E LA CONSERVAZIONE DEL SEME

Nel corso dei decenni, gli agricoltori locali hanno riscoperto e selezionato un ecotipo di fava dal caratteristico baccello corto che contiene in media 4 semi, grandi e rotondeggianti, dal gusto dolce e tenero, anche a piena maturazione.

Nel 2000, dopo una scrupolosa ricerca storica sensibilizzata dal Comune, nasce la consapevolezza che solo nel territorio di Fratte Rosa era presente questa varietà particolare di fava che per vari motivi rischiava l’estinzione. In quegli anni non rimanevano, sul territorio che poche manciate di semi custodite negli orti di casa di alcuni anziani del paese. A partire dal dopoguerra il cambiamento dei costumi, delle abitudini lavorative e soprattutto di quelle alimentari, aveva determinato l’abbandono di questa coltivazione.

Numerosi anni di studio hanno permesso finalmente di recuperare il seme in purezza. Un gruppo di agricoltori da anni è dedito al recupero annuale delle sementi utili alla riproduzione con l’impegno a non effettuare diserbo chimico ma solo meccanico, per evitare l’avversità più comune ovvero l’orobanche, una pianta infestante.

 

La favetta di Fratte Rosa

La favetta di Fratte Rosa

Il progetto di studio e recupero della fava, coordinato dal Comune di Fratte Rosa, in collaborazione con il GAL Faminia-Cesano, il CRA, l’ASSAM e l’Università Politecnica delle Marche è sfociato nella costituzione della “Associazione Favetta di Fratte Rosa” che tra le varie attività, ha predisposto un Disciplinare che garantisce il mantenimento del seme in purezza, la produzione e la valorizzazione della fava anche riscoprendo le tradizioni culturali e le ricette legate a questa coltivazione.

Attualmente, i semi recuperati, sono parte del patrimonio di biodiversità della Regione Marche, sotto la tutela di un gruppo di Agricoltori Custodi.

Dopo quasi venti anni di lavoro, passione e dedizione da parte di chi ci ha sempre creduto ovvero, l’Associazione, il Comune e gli agricoltori che hanno conservato e curato la biodiversità di questa specie, nel 2018 è arrivato il riconoscimento tanto atteso: la Fava di Fratte Rosa è diventata un presidio Slow Food.

 

Il mese di Maggio è quindi il periodo di piena maturazione del prodotto ed è possibile trovare fava fresca

 

MAGGIO, IL MESE DELLA FAVA

La fava viene seminata in ottobre, la pianta raggiunge un’altezza di circa 80 centimetri e porta a maturazione il seme ceroso all’inizio di Maggio, mentre per il seme secco si deve attendere il mese di Giugno.

Il mese di Maggio è quindi il periodo di piena maturazione del prodotto ed è possibile trovare fava fresca appena raccolta ma anche i prodotti derivati e conservati a base di fava, presso i produttori del territorio di Fratte Rosa e la sua frazione, Torre San Marco.

 

LE RICETTE DELLA TRADIZIONE LOCALE

Molteplici sono le gustose ricette con la Favetta, in primis citiamo i Tacconi con farina di Fava.

I tacconi, consistono in un formato di pasta realizzato con una percentuale di farina di fave che oscilla tra il 30 e il 50%. Quando l’impasto raggiunge il giusto grado di elasticità, viene steso, arrotolato e tagliato a strisce sottili. Il condimento tradizionale dei tacconi di fava è il classico ragù ai funghi.

Il termine “tacconi”, deriva probabilmente dalla loro somiglianza con le strisce di cuoio che avanzavano rifilando le suole delle scarpe, per farne i tacchi.

 

La sfoglia viene stesa per la preparazione dei tacconi

La sfoglia viene stesa per la preparazione dei tacconi


Un’altra ricetta tradizionale è la Baggiana, una minestra di verdure (bietole, cicoria, barba di frate) a cui si uniscono, in cottura, le fave secche lessate e sbucciate.

La favetta è l'ingrediente principale anche di una delle più note ricette tradizionali del territorio e delle Marche, le Fave in porchetta. Ricetta gustosissima e molto apprezzata a base di fave fresche, finocchio selvatico, pancetta di maiale.

 

Tacconi con la farina di fave

Tacconi con la farina di fave

 

A seguito dell’ambito riconoscimento tra i presidi riconosciuti da Slow Food nelle Marche, la piccola fava dolce di Fratte Rosa ha ricevuto consensi molto positivi nelle principali manifestazioni dedicate alle eccellenze del territorio marchigiano, partecipando tra le altre manifestazioni al "Salone del Gusto" di Torino ed a FICO di Bologna.

 

 

Per informazioni contattare:

Associazione Favetta di Fratte Rosa - tel. 328 1761286
pagina fb: FAVA DI FRATTE ROSA
sito web: www.favettadifratterosa.it

Foto:
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