Castelleone di Suasa
Turismo
IL CENTRO STORICO
La Rocca, il Castello, i Borghi
Il centro abitato di Castelleone si sviluppò, per le esigenze difensive e strategiche, su un’altura prospiciente la valle del Cesano.
Il nucleo più antico, la Rocca, fu edificato verso l’XI-XII sec. al margine di un dirupo, difeso da solide e alte mura. Successivamente venne allargato il perimetro murario verso la linea collinare e si costituì un castellamento più ampio e più articolato, caratterizzato da una tessitura urbanistica fitta ed irregolare, con strette ed intricate vie.
Nel periodo rinascimentale la morfologia del nucleo storico subisce grossi cambiamenti dettati soprattutto dall’inserimento al proprio centro del Palazzo della Rovere e dall’allargamento della cinta muraria.
Una nuova linea di espansione dell’abitato venne a costituirsi con la costruzione del Convento dei Frati di S.Francesco di Paola, detti “Minimi”, attorno al 1600. Lungo la direttrice di collegamento tra la Chiesa di S. Pietro e Paolo, all’interno del castello e il convento si coagulò un nuovo borgo, caratterizzato da abitazioni disposte a schiera e con lungo lato porticato prospiciente la strada, spazio dunque, caratterizzato da una forte vocazione artigianale e commerciale.
Dal ‘700 lo sviluppo urbanistico di Castelleone ha luogo in spazi lontani dal nucleo storico, lungo le nuove arterie di collegamento che vengono a formarsi verso le pendici collinari.
PALAZZO DELLA ROVERE
L’edificazione di Palazzo Compiano della Rovere è da assumersi come rappresentativa di tutte le vicende legate al predominio della famiglia dei Della Rovere sul feudo di Castelleone che ne mantengono il dominio sino al 1641.
Il Palazzo viene fatto costruire verso il primo decennio del ‘600 dal marchese Ippolito, che lo lascia in eredità alla figlia duchessa Livia. Alla morte di quest’ultima (1641) la proprietà del palazzo è legata alle intricate vicende di successione testamentarie e fino al 1732 rimane nelle mani dei Medici; dopo di loro passa alla famiglia Albani che ne mantiene il controllo sino alla fine del ‘700.
Con l’unità d’Italia il Palazzo viene acquistato, in asta pubblica, dai fratelli Compiano (patrioti piemontesi giunti nelle Marche con le truppe subalpine), rimase alla famiglia sino a quando nel 1992 viene venduto al Comune di Castelleone di Suasa, per una cifra simbolica, al fine di costituire un polo culturale di interesse pubblico. Dal 18 Giugno 2000 è sede del Museo Archeologico Comunale della Città Romana di Suasa.
Il Palazzo conserva quasi intatte le caratteristiche originarie di magnifico esempio di architettura civile rinascimentale. Vi si accede da un poderoso portale con arco a tutto sesto che ci immette nel cuore della struttura, una corte centrale con pozzo esagonale in lastre di pietra con stemma roveresco. Da un elegante scalinata a due rampe si raggiunge il primo piano, nobilitato da uno spazioso salone che conserva ancora un grande camino con mensola in marmo su cui spicca l’insegna araldica della famiglia dei Della Rovere. Il palazzo conserva praticamente intatto il sistema dei vani di servizio sotterranei.
RESIDENZA COMUNALE
La Residenza Comunale ha sede nell’antico edificio del Convento di S. Francesco di Paola, che nel 1860 divenne proprietà dello stato che lo cedette al Comune. L’edificio fu dunque trasformato in Casa Comunale subendo notevoli modificazioni.
Il convento fu eretto nel 1604 dall’ordine dei frati di San Francesco di Paola.
La planimetria del convento non rispecchia quella tradizionale di forma quadrangolare ma, adattandosi alla morfologia del terreno presenta uno sviluppo lineare. Il complesso è composto dalla chiesa del SS.mo Crocefisso, ora San Francesco di Paola, e dall’edificio conventuale, ora sede del Municipio.
La chiesa è ad una sola navata con presbiterio sopraelevato. Il campanile, posto sul fronte della chiesa, funge da collegamento architettonico con l’edificio conventuale. Nel corso dei secoli la sua struttura originale è stata profondamente rimaneggiata, sia nell’articolazione interna che nell’aspetto esterno, la chiesa stessa è stata pesantemente restaurata dopo la seconda guerra mondiale.
All’interno della chiesa sono conservate opere di un certo valore artistico, mentre negli uffici comunali è possibile ammirare alcuni soffitti dipinti eseguiti da maestranze marchigiane nel tardo ottocento.
LA LOGGIA DI CORSO MARCONI
Nel 1600 l’edificazione del convento di San Francesco di Paola ha determinato lo sviluppo urbanistico di Castelleone di Suasa lungo la direttrice di collegamento tra il “castello” e il nuovo complesso religioso. Ben presto i lati della frequentata strada furono occupati da una sequenza di case a schiera e, nel corso del ‘700, sul lato orientale venne costruito un lungo loggiato a beneficio delle numerose botteghe che vi sorsero e per dare riparo a chi doveva raggiungere i frati del Convento.
Oggi, il Loggiato lungo il corso, è un punto caratteristico di Castelleone, ancora centro delle numerose attività commerciali e luogo di incontro degli abitanti.
CHIESA PARROCCHIALE DEI SS. PIETRO E PAOLO
Con tutta probabilità la Chiesa fu eretta nella seconda metà del XVI secolo. Precedentemente, Castelleone, per quanto riguardava la cura delle anime, era sotto la diretta dipendenza dell’abbazia di S. Lorenzo in Campo.
Con la costituzione della parrocchia di Castelleone, la comunità sentì l’esigenza di dotarsi di una Chiesa parrocchiale e i Della Rovere donarono un grande fabbricato alla destra della porta del castello per iniziarne la costruzione. L’impianto primitivo della Chiesa, era a unica navata con campanile verso l’abside, ma ben presto le esigenze dei fedeli portarono alla costruzione della navata laterale di destra. Nella seconda metà dell’800 vi furono altri grossi interventi edilizi che lasciarono però quasi del tutto invariato l’aspetto architettonico della chiesa. Nell’agosto del 1944 Castelleone venne bombardata e la chiesa colpita più volte. In occasione della ricostruzione la chiesa viene progettata a tre navate. Si costruì il nuovo muro absidale a forma semicircolare, il nuovo campanile (a sinistra dell’abside) e riformulate le arcate di passaggio tra la navata centrale e quelle laterali. Le pareti della facciata e quelle laterali furono rivestite con mattoni a faccia a vista. Da quest’ultimo intervento di ricostruzione ad oggi l’aspetto della chiesa è rimasto pressoché invariato.
All’interno è possibile ammirare opere antiche di grande rilievo.
CHIESA DI S. ANTONIO ABATE
La Chiesa di S. Antonio Abate fu edificata all’inizio del XVII sec. dalla compagnia della Morte, ovvero di S. Antonio. In origine a navata unica, presentava al proprio interno 6 altari. Nella metà del ‘900 sulla facciata della chiesa venne eretta la torre con orologio che sostituì quella distrutta dai bombardamenti della guerra posta all’ingresso del castello. Oggi la Chiesa non è più aperta alle funzioni religiose e conserva su una parete interna una porzione di pregevole pittura ad affresco.
Le Chiese extraurbane
CHIESA DI S. MARIA DEL VALLATO
Ai piedi della strada che dal castello, lungo il Borgo, conduceva verso S. Lorenzo in Campo, sin dal ‘500 era attestata una Chiesa da riconoscersi come quella che oggi viene denominata “del Vallato”. Costruita forse per volontà di Francesco Maria della Rovere, abate di S. Lorenzo in Campo, al suo interno vi era custodita l’immagine della SS. Vergine e questo fece si che (per grande devozione) ben presto fu ampliata. Numerosi furono i restauri che si seguirono nei secoli, sia per quanto riguarda la struttura che per l’immagine delle Vergine che nel 1985, vista l’impossibilità dopo numerosi restauri di recuperare il dipinto, viene commissionata una copia su tela delle stesse dimensioni e composizione dell’originale.
CHIESA DI S. PIETRO MARTIRE
La piccola chiesetta ad unica navata è situata fuori dalle mura del paese, all’interno vi era collocata la statua di S. Pietro Martire, patrono di Castelleone di Suasa, poi traslata nella Chiesa Parrocchiale. Oggi vi si venera l’immagine del Santo realizzato ad olio su tela, posta su un nuovo altare di marmo.
CHIESA DEL SANTISSIMO CROCEFISSO
La Chiesa del Santissimo Crocefisso fu edificata sul fondo di Pian Volpello per volontà di Livia della Rovere duchessa di Urbino. La chiesetta nel corso degli anni subì un inarrestabile degrado tanto che attorno ai primi decenni del 1900 la famiglia dei Principi Ruspoli, divenuta proprietaria di tutto il territorio del Pian Volpello, piuttosto che ripararla la ricostruirono ex novo a pochi metri di distanza. La nuova cappella fu eretta alla memoria di Donna Caterina Ruspoli col nuovo titolo di S. Caterina. La costruzione è di piccole dimensioni piuttosto semplice ma aggraziata, all’interno è posto un piccolo altare con tabernacolo e alcune panche; all’esterno alcuni grandi cipressi fanno da cornice al luogo di culto.
CHIESA DI S. LUCIA
Sulla cresta collinare in prossimità dell’Anfiteatro sorge la chiesetta di S. Maria del Soccorso o S. Lucia. La chiesa originaria sorgeva poco distante da quella di nuova costruzione e doveva essere dotata di cospicui redditi e di terreni. Un inesorabile decadimento sancì la sua definitiva demolizione. La nuova Chiesa fu edificata nel 1969. Presenta una facciata con mattone a vista e all’interno conserva un altare in marmo che ospita una statua lignea di S. Lucia.
La Città Romana di Suasa
Suasa sorse sul fondovalle del Fiume Cesano all’inizio del III sec. a.C. Prima prefettura e poi municipio (metà I sec. a.C.), controllava un ampio territorio intensamente abitato e coltivato. La sua struttura urbanistica è sviluppata lungo l’asse stradale che collegava la conca di Sassoferrato (Sentinum) con la costa (Sena). Il suo periodo di massimo splendore fu probabilmente nel II sec. d.C., mentre un lento declino è già avvertibile agli inizi del IV sec. d.C. L’abbandono della città comincia in coincidenza con le guerre greco gotiche (535-553) mentre la sua definitiva scomparsa è da collocare attorno al VII sec. d.C.
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO “ALVARO CASAGRANDE”
Il Museo ha sede all’interno di Palazzo della Rovere, inaugurato nel 2000 illustra la storia e gli aspetti dell’antica città romana di Suasa, accogliendo i reperti provenienti dalle ricerche archeologiche dell’Ateneo di Bologna e la Soprintendenza Archeologica delle Marche.
Le sette sale espositive compongono un percorso che illustra lo sviluppo storico di Suasa, gli aspetti topografici, economici, sociali, con approfondimenti su varie tematiche e su alcuni complessi monumentali.
Il salone principale del Palazzo ospita alcune delle pitture parietali recuperate presso le domus di Suasa, un patrimonio unico nella regione che consente una panoramica quasi completa dell’evoluzione della decorazione parietale di epoca romana, dall’età repubblicana al basso impero. Si segnala inoltre la pregevole testa ritratto di Augusto che, assieme alla parte inferiore di una gamba doveva comporre una statua dell’imperatore, probabilmente posta in grande evidenza in un’area pubblica della città. Di notevole interesse la raccolta di materiali preziosi come gemme, anelli, orecchini e la vera di pozzo in terracotta decorata con fini rilievi a stampo.
PARCO ARCHEOLOGICO REGIONALE DELLA CITTA’ ROMANA DI SUASA
Il Parco si estende su un ampio pianoro ai piedi del Comune di Castelleone di Suasa in località Pian Volpello, dove sorgeva la città romana di Suasa.
L’intensa attività di ricerca che qui svolgono l’Ateneo di Bologna e la Soprintendenza Archeologica delle Marche ha consentito di portare in luce e rendere visitabili diversi monumenti dell’antica città: abitazioni private, il Foro, l’Anfiteatro e un lungo tratto viario che la attraversava. Di grande interesse è la Domus dei Coiedi, una sontuosa abitazione con la sorprendente estensione di 3.200 mq. Completamente visitabile con un percorso sopraelevato che privilegia la visione dei suoi numerosi pavimenti a mosaico, circa una ventina.