Fratte Rosa

Storia

Diverse sono le ipotesi sull’origine di Castrum Fractarum, antico nome di questo castello arroccato sulle colline fra la valle del Metauro e quella del Cesano.
La più probabile sostiene che sia sorto in seguito alla fuga degli abitanti dal vicino municipio fondato da Suasa, distrutto dai Visigoti di Alarico nel V sec. d. C.
Altrettanto verosimile è anche l’ipotesi che fa risalire le prime presenze di nuclei abitati sia a Fratte Rosa che nella vicina frazione di Torre San Marco già in epoca romana-Classica (II sec. a.C.).
Si può parlare di un vero e proprio insediamento solo intorno al mille quando i monaci ravennati di S. Apollinare in Classe costruirono il Convento di Santa Vittoria; le piccole comunità che abitavano il territorio, attirate dalla presenza e dalla sicurezza che i monaci garantivano, si aggregarono costituendo il primo villaggio sulla sommità della collina.

Tra i secc. XI-XIII il castello visse la sua fase più importante: divenne il capoluogo della Ravignana, un vero e proprio stato che si estendeva dal Metauro al Cesano, alle dirette dipendenze dei monaci di Ravenna che, per controllare i loro possedimenti, si servivano di un Vicario Generale.
Con l’avvento dei Comuni, il potere feudale dei monaci viene meno e nei secoli successivi si alternano le diverse dominazioni: i Malatesta, i Montefeltro, i Della Rovere fino al passaggio, nel ‘600, allo Stato Pontificio.

Il termine "Rosa" forse per il colore tipico dei mattoni delle case, fu aggiunto al nome del castello solo alla fine dell’800 per distinguerlo da altri toponimi simili.
Nel territorio comunale di Fratte Rosa, sorge l’antico castello di Torre San Marco che nei secoli passati ebbe diversi nomi: Torre Fractulae, Torre della Ravignana, Torre di Camerino.
Fu conteso aspramente da diverse famiglie, dai Malatesta ai Piccolissimi, ai Montevecchio, ai Varano, ai Montefeltro fino ai Della Rovere.
I Bonarelli, conti feudali di Ancona, lo tennero per quasi due secoli (1550-1738).